Tangüis Cotton: storia dell’oro bianco

[:it]Tangüis Cotton: storia dell’oro bianco intitolato all’uomo che salvò il Perù
di Carlo Signori

Tangüis Cotton: storia dell'oro bianco
Tangüis Cotton: storia dell’oro bianco

 

Si chiamava Fermín Tangüis e se ancora oggi il suo nome si tramanda attraverso la nota fibra detta “Tangüis Cotton” è perché giocò un ruolo fondamentale nella storia economica del Perù tra Otto e Novecento, salvando dalla crisi uno dei settori più strategici del Paese: il tessile.
Di origini francesi ma nato a Porto Rico e cresciuto a Cuba, Tangüis si stabilì in Perù nella valle del Pisco per coltivare cotone proprio quando, nel 1901, un flagello iniziò pericolosamente a diffondersi: si trattava di un fungo chiamato comunemente cotton wilt, che una volta insediato nella pianta ne decretava rapidamente la morte. In un’economia prevalentemente dominata dallo zucchero e dal cotone, una drastica riduzione dell’industria tessile poteva significare la catastrofe sociale.
Era necessario trovare una soluzione. Il fungo era autoctono e il cotone egiziano di tipo mit afifi coltivato all’epoca si presentava molto debole all’attacco dell’infezione.
Tangüis, che aveva investito tutti i suoi averi nell’industria del cotone, notò che alcune piante erano più resistenti al parassita e avviò un’attenta selezione delle qualità migliori. Dedicò tempo e risorse alla sua personale sfida verso il rilancio di un settore altrimenti destinato a una inesorabile scomparsa.
In dieci anni di esperimenti sulle piante, di errori alternati a successi, fu capace di sviluppare un seme resistente agli attacchi del cotton wilt, ideale non solo per debellare l’epidemia fungina ma anche per migliorare qualitativamente e quantitativamente la produzione.
Il cotone, sin dal 1911 chiamato “Tangüis Cotton” in suo onore, risulta di una fibra più robusta (17 micron), lucida , regolare e lunga, dunque più filabile e versatile, perfetta per ambire a un mercato più vasto.
Il “Tangüis Cotton” fu immediatamente distribuito nelle valli dove si coltivava il vecchio cotone. Grazie alle sue caratteristiche qualitative riscosse rapidamente un enorme successo in tutto il mondo, tanto da risollevare il mercato peruviano, che riuscì in poco tempo a coprire buona parte delle spese dell’intero Stato. A buon diritto il nuovo cotone si guadagnò l’appellativo di “oro bianco”.
La fama che dalla terra andina si diffuse all’estero, portò questo tipo di fibra ad affermarsi come brand, al punto di essere quotata alla “borsa” del cotone. Ai giorni nostri in Perù sopravvivono due tipi di cotone: il Tangüis e il Pima, ossia il cotone americano a fibra lunga.
Fermín Tangüis è riconosciuto come un eroe della patria tanto da essere insignito di più riconoscimenti al valore sia umano che economico .

Il suo lavoro continua oggi ad alimentare l’economia del Perù.

Tangüis Cotton: storia dell’oro bianco intitolato all’uomo che salvò il Perù
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Tangüis Cotton: storia dell’oro bianco
ultima modifica: 05 Maggio 2016
da Carlo Signori[:en]Tangüis Cotton: storia dell’oro bianco intitolato all’uomo che salvò il Perù
di Carlo Signori

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Si chiamava Fermín Tangüis e se ancora oggi il suo nome si tramanda attraverso la nota fibra detta “Tangüis Cotton” è perché giocò un ruolo fondamentale nella storia economica del Perù tra Otto e Novecento, salvando dalla crisi uno dei settori più strategici del Paese: il tessile.
Di origini francesi ma nato a Porto Rico e cresciuto a Cuba, Tangüis si stabilì in Perù nella valle del Pisco per coltivare cotone proprio quando, nel 1901, un flagello iniziò pericolosamente a diffondersi: si trattava di un fungo chiamato comunemente cotton wilt, che una volta insediato nella pianta ne decretava rapidamente la morte. In un’economia prevalentemente dominata dallo zucchero e dal cotone, una drastica riduzione dell’industria tessile poteva significare la catastrofe sociale.
Era necessario trovare una soluzione. Il fungo era autoctono e il cotone egiziano di tipo mit afifi coltivato all’epoca si presentava molto debole all’attacco dell’infezione.
Tangüis, che aveva investito tutti i suoi averi nell’industria del cotone, notò che alcune piante erano più resistenti al parassita e avviò un’attenta selezione delle qualità migliori. Dedicò tempo e risorse alla sua personale sfida verso il rilancio di un settore altrimenti destinato a una inesorabile scomparsa.
In dieci anni di esperimenti sulle piante, di errori alternati a successi, fu capace di sviluppare un seme resistente agli attacchi del cotton wilt, ideale non solo per debellare l’epidemia fungina ma anche per migliorare qualitativamente e quantitativamente la produzione.
Il cotone, sin dal 1911 chiamato “Tangüis Cotton” in suo onore, risulta di una fibra più robusta (17 micron), lucida , regolare e lunga, dunque più filabile e versatile, perfetta per ambire a un mercato più vasto.
Il “Tangüis Cotton” fu immediatamente distribuito nelle valli dove si coltivava il vecchio cotone. Grazie alle sue caratteristiche qualitative riscosse rapidamente un enorme successo in tutto il mondo, tanto da risollevare il mercato peruviano, che riuscì in poco tempo a coprire buona parte delle spese dell’intero Stato. A buon diritto il nuovo cotone si guadagnò l’appellativo di “oro bianco”.
La fama che dalla terra andina si diffuse all’estero, portò questo tipo di fibra ad affermarsi come brand, al punto di essere quotata alla “borsa” del cotone. Ai giorni nostri in Perù sopravvivono due tipi di cotone: il Tangüis e il Pima, ossia il cotone americano a fibra lunga.
Fermín Tangüis è riconosciuto come un eroe della patria tanto da essere insignito di più riconoscimenti al valore sia umano che economico .

Il suo lavoro continua oggi ad alimentare l’economia del Perù.

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